Latte detergente Bio Active Garnier

Nonostante una nuova legge entrata in vigore da pochi giorni, tanti sono i mezzi con i quali le stesse possono aggirare le norme. Non è questa la sede, ma vi invito ad informarvi, qualora siate sensibili al problema. Io, di Garnier, marchio distribuito da L’Oreal, proprio non mi fido. Per vendere nei Paesi extraeuropei testano eccome. Ed inoltre, per loro stessa ammissione, effettuano test su “un numero esiguo di topolini, e solo per applicazione esterna della molecola da studiare”.
Latte detergente Bio Active Garnier
Peccato, perché questo detergente non sarebbe neanche male, visto il costo, il formato, e gli ingredienti di cui è composto. Come amo ripetere sempre, se un prodotto è buono ma testato io stronco, indiscutibilmente e senza possibilità di assoluzione. E finché le aziende non dichiareranno a chiare lettere di non testare sugli animali il boicottaggio continua, per quanto mi riguarda.

Latte detergente Bio Active Garnier

Ma veniamo al Latte detergente Bio Active Garnier, da me acquistato proprio spinta dalle considerazioni di una mia cliente che me ne ha parlato bene.

Il latte, bianco, molto denso, strucca e deterge in modo perfetto. Si può usare in tranquillità anche per togliere il make up dagli occhi. Non provoca alcun fastidio, e non lascia residui di trucco sulla pelle.

Io ne prelevo una modica quantità, inumidisco preventivamente la pelle del viso, del collo e del décolleté, e lo applico direttamente, massaggiando con cura. Occhi compresi, come detto. Poi procedo al risciacquo, con acqua tiepida. Non uso spugnette, quindi.

La pelle tende a rimanere leggermente untuosa. La sensazione può non risultare gradita da chi ama invece sentirla completamente asciutta, mentre a me non infastidisce affatto. Ma dato che una corretta detersione prevede anche l’uso del tonico, fondamentale per asportare tracce di detergente, per ristabilire il giusto grado del pH cutaneo e per favorire l’assorbimento del prodotto da applicare successivamente alla pulizia (idratante, nutriente, antirughe, e via dicendo, a scelta), questa leggera untuosità verrà totalmente annullata.

Ovviamente si può usare con le spugnette o con i dischetti di cotone, così come Garnier consiglia, nessuno ve lo impedisce. Io preferisco fare a modo mio.

Mi sono trovata molto bene, non ho avuto problemi di sensibilizzazione oculare, la pelle non tira, non si avverte quella brutta sensazione di secchezza da detergente aggressivo.
Il prodotto lo promuoverei con ideali 4 stelle su 5 ma, dato quanto ho detto all’inizio, le stelle diventano solo 2.

Privo di qualsiasi odore (cosa ottima, hanno evitato i soliti citronellol e geraniol, che non servono a niente, per non parlare del non mai definito “parfum”). Senza parabeni, senza profumo, altre scritte. Sul retro troviamo la formula, le indicazioni d’uso, la scadenza, le norme per un corretto riciclo del flacone. Non è venduto in scatola di cartone o altro materiale, da quello che ho visto nello scaffale del supermercato.

Ingredienti e dubbi

Nulla da dire, tranne il dubbio sul Propanediol. Visto che scrivono a chiare lettere “ingredienti provenienti da agricoltura biologica”, con tanto di certificazione ECOCERT, sarei propensa a credere che questo non sia stato ottenuto da mais OGM. Ma è anche vero che gli ingredienti “biologici” sono contrassegnati da un asterisco, che su questo non c’è. Ora, applicare un OGM sulla pelle non credo comporti alcun problema. Il problema è rappresentato dai danni ambientali che tali ibridi producono. E, come ripeto sempre, noi nell’ambiente viviamo. L’asterisco è invece presente sull’aloe, come leggerete dall’INCI in fondo alla pagina.

La dichiarazione “98,5% del totale degli ingredienti sono di origine naturale” e “il 20,1% del totale degli ingredienti sono prodotti da agricoltura biologica” farebbe ben pensare. Ma la domanda che pongo io, relativamente al “crithmum maritimum” (un’alga) è: dove risultano coltivazioni di alghe non biologiche?

Del Propanediol ho già detto quello che c’era da dire. Il resto, è roba tranquilla, bene o male. La cosa buona è la brevità dell’INCI. Meno “roba” ci infilano, nei prodotti, meglio è.

Per confondere un po’ la gente con nomi incomprensibili ai più, è stato definito l’acido metossibenzoico come p-anisic acid. E’ derivato dall’anice, e svolge la funzione di conservante. Si tratta di un ingrediente tranquillo, come gli altri.

Data la mancanza (positiva) di PEG, parabeni, oli minerali (paraffina e compagnia) il prodotto ha una scadenza breve: 6 mesi dopo l’apertura. Il periodo è più che sufficiente, considerando almeno due detersioni al giorno (mattina e soprattutto sera, anche se non ci si trucca, che gli inquinanti si depositano sulla pelle ed è bene eliminarli), per terminarlo.

Il prezzo, secondo offerta, va dai 5 ai 6 Euro. Ma non lo comprerò.

INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients)

  • Aqua,
  • isocetyl stereate,
  • glycerin,
  • propanediol,
  • benzyl alcohol,
  • aloe barbadensis/aloe barbadensis leaf juice powder *,
  • p-anisic acid,
  • crithmum maritimum extract*,
  • glyceryl stearate,
  • citrate palmitic acid,
  • potassium sorbate,
  • salicilyc acid,
  • sodium hydroxide,
  • sodium phytate,
  • stearic acid,
  • sucrose stearate,
  • xanthan gum

Pubblicato da vivereebenessere

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