Crema Aquam sali Mar Morto Forsan

Crema Aquam sali Mar Morto Forsan

Crema Aquam sali Mar Morto Forsan

Incuriosita da una interessante promozione ormai di qualche tempo fa presente nel supermercato dove faccio la spesa, decido di acquistare a “scatola chiusa” questa crema. Visto il prezzo (meno di 6 Euro) non ho fatto come mio solito, ossia leggere la formula prima di decidere se comprare o meno. E ne ho prese due, insieme a un prodotto complementare (del quale parlerò subito dopo questo) con l’intenzione di usarne una in abbinamento, e una da sola per valutarne meglio gli effetti.

Confesso che qualsiasi cosa contenga i Sali del Mar Morto esercita su di me un’attrazione quasi animalesca. Le immagini sul prodotto sono belle, non c’è che dire: uno scorcio del Mar Morto è presente sulla lunghezza del tubo, incorniciato dai classici colori Forsan, a digradare dal verde all’azzurro. 

** L’ESTETISTA E LA CELLULITE ** 

E per non avere “pregiudizi” ho anche proceduto ad applicarla, con costanza e dedizione. Anche io, come tutte le donne normali ho i miei problemini di ritenzione idrica.

Un aneddoto in merito: ogni volta che una persona mi chiede che lavoro faccio, e rispondo “Sono estetista”, la conseguente affermazione è: “Ah, allora non avrai un filo di cellulite!”.

E si, noi nasciamo geneticamente modificate, predisposte quindi a svolgere questa professione! Ovvio che anche noi soffriamo l’inestetismo, solo che abbiamo più mezzi e conoscenze per contrastarla.

Parliamoci chiaro: la cellulite (la cui definizione tecnico-scientifica corretta è “panniculopatia edemato-fibro-sclerotica) è un inestetismo contro il quale si combatte per tutta la vita. La si può moderare, anche far sparire, ma se la genetica ha previsto che il nostro fisico la debba presentare, non ci sono santi. Torna. E torna pure in chi ha deciso di sottoporsi a lipoaspirazione. In forma minore, meno evidente, ma torna. I motivi sono da ricercarsi in non corrette abitudini igienico-alimentari, nella sedentarietà. In sostanza nel non voler modificare tutti quei comportamenti che, unitamente alla predisposizione genetica, fanno sì che l’odiata amica-nemica si ripresenti. Vedrò di scrivere con calma qualcosa di più “compiuto”, in tal senso. Qui, dobbiamo parlare di questa crema, e solo di questa.

 

Funziona, peccato però che contenga….

Svitato il tappo azzurro del tubo da 250 ml, e forata la pellicola in alluminio posta a protezione del foro di uscita, premo e appare una crema giallo-verdolina, dall’odore non proprio eccezionale ma comunque agrumato: l’olio essenziale di limone si sente, addolcito da quello di arancio dolce.
La spalmo, ma già sento che c’è qualcosa di fin troppo sintetico, scivoloso, viscido e minerale. Capisco al volo che la paraffina o sostanza/e analoga è presente, e rimango subito male. Ma continuo, sperando che perlomeno tale “tappo chimico” possa in qualche modo servire a produrre un effetto “diaforetico” (permettere una maggiore penetrazione del prodotto nella pelle).

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** AZIONE DEL SALE – pressione osmotica 

D’altronde l’azione del sale, sia esso marino o del Mar Morto, è nota: per effetto osmotico riesce a drenare i liquidi ristagnanti nel sottocutaneo e aumentando la permeabilità dei capillari permette loro di riassorbire l’eccesso d’acqua al fine di convogliarlo attraverso il flusso sanguigno verso gli organi preposti al loro smaltimento (organi “emuntori”: reni, quindi attraverso la minzione, intestino, ma anche le ghiandole sudoripare, attraverso la loro secrezione).

** RISULTATI

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Devo ammettere che con l’uso quotidiano, dopo la doccia e per un mese circa, un qualche risultato l’ho visto: la pelle è decisamente più levigata (e questo me lo aspettavo, il sale del Mar Morto è straordinario in tal senso). La pesantezza che di solito assale il mio arto inferiore sinistro è stata alleviata (ho avuto una trombosi venosa profonda, nel 2004), e quei pochi buchini che ho nella zona trocanterica sono quasi scomparsi. Però: io sono alta 1,65, peso 50 kg (e attualmente anche meno), faccio sport, mangio bene, bevo molta acqua. Chi invece non segue queste semplici regole NON può aspettarsi miracoli da una crema. Alcuni prodotti (ci sono, credetemi) aiutano realmente, SOLO se i è disposti a modificare sostanzialmente e permanentemente le proprie abitudini. Altrimenti sono solo soldi buttati.

Debbo anche annotare come i buoni effetti da me riscontrati sono addirittura migliorati con la seconda prova, ossia quando ho iniziato a usare il secondo tubo abbinato al prodotto complementare cui ho accennato all’inizio, a dimostrazione che con la costanza di applicazione questa crema funziona, nonostante le pecche relative a certi ingredienti. Vediamoli.

** GLI INGREDIENTI – molto in breve, sperando di risultare comprensibile**

°° Quelli sgraditi 

Alla fine del periodo di prova sono andata a scandagliare la formula. La paraffina c’è, come c’è il silicone, i PEG, i BHT e il BHA. Petrolatum, a ulteriore riprova della eccessiva scivolosità della crema avvertita subito. Parabeni e glicole propilenico sono presenti anch’essi.

°° Quelli graditi 

(Del sale del Mar Morto ho parlato all’inizio, quindi procedo con gli altri)

Ma ci sono anche sostanze funzionali note nel settore. Per esempio, anni fa un medico estetico (non ricordo il nome, perdonatemi, se mi torna in mente integro) scoprì che l’associazione caffeina-limonene aveva una forte azione sulla riduzione del volume degli adipociti (le cellule responsabili della formazione di grasso). La carnitina idem, dato che pare svolgere anche localmente un’azione liporiducente grazie alla riattivazione del microcircolo superficiale. Mi corre l’obbligo di porre l’attenzione su possibili fenomeni allergici conferiti dalla caffeina. Nel caso, ponete la massima attenzione.

La bromelina (derivata dal gambo d’ananas) e, analogamente, la teofillina (alcaloide presente nel tè simile alla caffeina, ottenibile chimicamente) svolgono azione antiinfiammatoria e proteolitica, quindi agiscono sulle fibre proteiche che si formano attorno a una cellula adiposa (adipocita) letteralmente “incapsulandola” e dando vita al nodulo. Si possono avvertire al tatto, premendo con le dita. Sembrano pallini da caccia. Si parla di cellulite “multi nodulare” quando queste formazioni si uniscono a formare un unico nodulo anch’esso apprezzabile al tatto e decisamente visibile sul piano cutaneo. In questo caso le fibre agglomerate formeranno delle aderenze apprezzabili visivamente, perché essendo le stesse “agganciate” all’ipoderma prima e al derma poi, formano la cosiddetta “buccia d’arancia”. Alcuni casi sono realmente gravi da pregiudicare la corretta circolazione sanguigna, tanto da dover richiedere l’intervento medico.

Sincera? In questo caso c’è ormai poco da fare. La unica soluzione è rivolgersi a un chirurgo. Questa è la cellulite (ma sappiamo che il termine è scorretto) a carattere “sclerotico”.

C’è il succo d’aloe, anch’esso usato per combattere gli inestetismi correlati. La sua azione ristrutturante su collagene ed elastina permette al sottocutaneo di riacquistare parzialmente tono ed elasticità, concorrendo a una valida azione anti-invecchiamento (tipica delle formazioni fibrose). L’apporto di Sali minerali, di vitamine e di altre componenti dell’aloe aiutano lo smaltimento dei ristagni idrici, oltre ad avere notevole effetti protettivi sulla microcircolazione periferica.

Ci sono oli essenziali di limone e arancio dolce, noti e usati in aroma cosmesi anche per questo tipo di problematica. L’effetto purificante e detossinante sulla cellula adiposa è certo.

Idratazione e nutrimento sono conferite da olio di mandorle dolci e di jojoba, noti per l’altro contenuto in vitamina E a acidi grassi essenziali.

La consiglio? Mettiamola così: se Forsan, che presenta prodotti ottimi e realmente naturali affiancati da altri (come questo) potenzialmente ottimi ma pieni di sostanze inutili, modificasse in modo sostanziale la formula, si. Se invece il prodotto rimarrà tal quale, no. Nel caso lo facessero, questa crema è adatta a trattare panniculopatie a carattere edematoso e fibroso. Per quelle a carattere sclerotico, chirurgia.

** INCI **

Aqua, ethylhexyl palmitate, maris aqua, prunus amygdalus dulcis oil, cetearyl alcohol, glyceryl stearate, aloe

Pubblicato da vivereebenessere

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