Italia loves Emilia

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Italia loves Emilia

 

Mio padre era emiliano. Nacque in un paesino facente parte della provincia di Modena, San Prospero dell’Emilia.  E nei dintorni ho parecchi parenti ed amici: a Carpi, Novi, Cavezzo, Ponte Motta, Cortile… Sono legata all’Emilia, il mio sangue e il mio cuore appartengono anche a quella terra. Ci ho anche vissuto, per un periodo della mia vita, e tante vacanze e feste comandate ci ho trascorso. E da qualche anno a parenti e amici emiliani si sono aggiunti anche Maria e Massimo, presso i quali ormai vado ospite fissa. Si ricordano entrambi delle mie lacrime, quando non riuscivo a riconoscere una casa, fra tante uguali, dove vivevano certi miei zii, e si ricordano le risate davanti al castello di Carpi, dove mio padre diceva sempre di volersi trasferire per non avere rotture di scatole. Ricordi, tanti, vissuti e rivissuti insieme a loro.

I sughi, il lambrusco genuino che ci davano a 10 anni nel brodo di gallina insieme ai cappelletti fatti in casa, le corse per i campi e i primi giri in motorino; fu proprio nei campi a Ponte Motta che imparai, a 12 anni (lo so, l’età minima è 14, ma da “noi” i ragazzi crescono precoci).

Ho vissuto con dolore e estrema preoccupazione gli accadimenti legati al sisma che ha colpito la mia “Emilia”. Ho avuto modo di andare a fare un giro nel settembre scorso, e sono ancora tornata nella mia seconda casa ad Aprile di quest’anno. In entrambe le occasioni ho voluto fare un giro nei luoghi a me noti e cari, e ho visto la devastazione. Mia zia, di 84 anni, che ha sempre avuto, nonostante i dolori che nella vita l’hanno colpita, un’espressione gioiosa. Occhi smarriti, a guardarsi attorno senza sapere cosa fare.

Vieni via con me, a casa, stai con me, zia”.

Sono vecchia, il viaggio è lungo e le gambe sono quello che sono”.

Lo troviamo il modo, zia.. affittiamo una macchina più grande e comoda e faremo tante soste in più ma, ti prego, vieni via…”.

Nulla da fare, non ha voluto lasciare la casa.

Il Duomo di Carpi, quello che mio padre, ateo, diceva sempre insieme ai cugini: “Eppure mi piace, è mio, mi hanno battezzato qui”. Non esiste più. Quello che ho fatto in tempo a rivedere, poco prima che crollasse.

Non esiste più Mirandola. Sì, la città di Pico, il suo magnifico castello dove la sera, da ragazza, andavo coi miei cugini a bere nel pub di un amico.

Non esiste più la torre campanaria di Novi, e Cavezzo è una maceria.

 **MARIA – 29 maggio 2012**

Seguivo i fatti dalla TV e dai racconti in diretta degli amici. Il 29 maggio la “botta” grossa, quella che di più ha fatto tremare la terra e il cuore della gente. Compreso il mio. Ricevo una telefonata, all’ora di pranzo, riconosco la voce di Maria, ma non brillante come al solito:

Senti, accoglieresti degli sfollati?”

Certo, salite in auto e venite”.

Siamo già a poco meno di due ore da Roma”.

Arrivate, lei la figlia e due gatte, mi ha detto che dopo la scossa la prima cosa cui ha pensato è stata di fuggire. E la prima persona cui ha pensato sono stata io. Caricate le gatte, la figlia in pigiama e ciabatte in macchina, partite in fretta e furia. E arrivate, con gli occhi terrorizzati e pieni di lacrime. Ho faticato un po’ a tranquillizzarle, ci ho messo dei giorni, e non ci sono riuscita del tutto, era umanamente impossibile. La preoccupazione per Massimo, per il resto della famiglia, per i cani, per la casa…  mi disse che dopo la botta si è vista crollare sotto gli occhi il tetto della casa del vicino, e in quel momento ha deciso che non voleva e non doveva rimanere lì.

Le ho accompagnate a comprare il necessario per la toilette personale: spazzolino, e cose del genere. Prestai loro qualche abito e le scarpe (abbiamo tutte e tre le stesse taglie), giusto per cambiarsi dopo una doccia, e il giorno dopo andammo per vestiti.

** PROVA A DISTRARTI**

Non fu una vacanza. Ho faticato a staccare Maria dalla TV e dal sito INGV (quello che in tempo reale aggiorna sui terremoti nel mondo). Abbiamo passato una ventina di giorni insieme. Arrivò anche un altro mio cugino, Giorgio, di solito abbastanza freddo e lucido, e anche lui con la stessa espressione negli occhi. Massimo ha raggiunto Maria in due occasioni, trascorrendo qualche giorno da noi. A un certo punto si parlava di un possibile trasferimento a Roma, dato che non v’era più alcune certezza, men che meno lavorativa.

*** Italia Loves Emilia ***

Il cofanetto “Itaia loves Emilia” contiene i DVD e i CD del concerto che si è tenuto il 22 settembre 2012 a Reggio Emilia, nell’area dell’aeroporto. Ho scoperto che con “Campovolo” si intende proprio il concerto, il primo del quale lo tenne Ligabue 15 anni fa, e volle esibirsi proprio questa zona.

Abbiamo visto i DVD insieme, noi quattro, e le lacrime si sono sprecate. In certi momenti mi sono sentita ancora più vicina, emozionalmente parlando, alla “mia” terra ferita, maltrattata dai politicanti di turno, e vedere tutti questi artisti, molti emiliani tra loro, esibirsi con la voce tremante e l’emozione pura che traspariva nei loro occhi e nel loro canto è stato commovente, doloroso eppur fonte di gioia, in duetti e canzoni corali da strappare l’applauso anche da casa. I Nomadi, Zucchero, Jeff  Beck, Fiorella Mannoia, Ligabue, Jovanotti, Tiziano Ferro, Elisa, Claudio Baglioni, i Negroamaro, Renato Zero, Litfiba, Giorgia, Biagio Antonacci si susseguono sul palco. Splendido e da brividi l’omaggio a Lucio Dalla di Fiorella Mannoia e Giuliano Sangiorgi che in duetto cantano “Anna e Marco”.

L’ultima traccia del quarto cd è un altro omaggio al grande e mai dimenticato Pierangelo Bertoli, voluto dagli artisti e dagli organizzatori. “A muso duro”, nella versione “studio”, ci regala l’ultima nota di memoria. La cantano tutti insieme, una frase ciascuno. Brividi puri, e null’altro aggiungo. “Canterò le mie canzoni per la strada….” In coro, tutti insieme ad intrecciare le voci con quella di Pierangelo come se anche lui fosse sul palco  alla fine del brano, a sperare che l’Emilia risorga come merita, perché questa gente, la gente normale, ovunque nel mondo si trovi, è sempre lei a pagare.

Gli artisti chiamati ad esibirsi, per beneficienza, sono 13. E tutti i proventi del cofanetto sono stati destinati alla popolazione colpita dal sisma. Elencarli tutti, come elencare i brani proposti sarebbe lunghissimo, vedrò di farlo alla fine. A me interessa raccontarvi l’emozione legata all’ascolto e alla visione dei contenuti del cofanetto, ringraziare  chi lo ha comprato perché è stato un gesto di solidarietà,uno dei tanti che tutti abbiamo fatto. Solo che col cofanetto “Italia loves Emilia”  potrete avere un eccezionale ricordo fattivo della vostra “collaborazione” al progetto della ricostruzione, consapevoli che i vostri soldi sono stati ben spesi. È stata costituita a tale scopo l’associazione “Italia loves Emilia”, le cui attività sono presenti in rete, nella pagina pagina ufficiale legata al’evento, continuamente aggiornata. Leggo che al 21 dicembre sono stati raccolti  oltre 4 milioni di Euro, la cui destinazione è dettagliatissima, in quella che questa ONLUS definisce “obiettivo trasparenza”, e che vi invito a visitare:  http://www.italialovesemilia.it/obiettivo-trasparenza ).

Elencare i brani contenuti in 4 cd renderebbe questo mio racconto non proprio come lo vorrei. È dedicato a Maria, a Massimo e a Jessica. Le trovate in rete. Io segnalo, tra quelle in assoluto più emozionanti e oltre la corale “A muso duro”: “Io non ho paura” (Fiorella Mannoia), “Via”, cantata in coppia da Baglioni e Giuliano Sangiorgi, e  “Madre dolcissima”, cantata da Zucchero, Elisa e Fiorella Mannoia.

Per i due DVD del concerto,invece, segnalo l’intervento sul palco di una giovane ragazza emiliana, invitata a rivolgersi a tutti coloro che a vario titolo devono occuparsi della gente ferita. Ascoltatelo, le sue parole colpiscono al cuore e all’anima.

Il cofanetto nasce nel 2012 da un progetto di Claudio Maioli e di Ferdinando Salzano, ed è distribuito da “Indipendente  Mente”

La durata del dvd 1 è di 123 minuti, quella del dvd 2di 126.

Ringrazio Maria per aver pensato a me come rifugio sicuro. Ti voglio bene.

Pubblicato da vivereebenessere

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Una risposta a “Italia loves Emilia”

  1. Sono io che devo ringraziare te… a vita… si, lo so… te l’ho detto un migliaio di volte, ma io non mi stancherò mai di dirtelo….grazie, grazie, grazie…. e ti voglio bene anche io!!

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