Solidarietà per Chiara Insidioso Monda

Solidarietà per Chiara Insidioso Monda

Solidarietà per Chiara Insidioso MondaUn blog nasce per svariati motivi: passatempo, voglia di dire qualcosa, possibilità di arrotondare le entrate, e così via. Io personalmente ho iniziato per gioco, per poi sviluppare altri interessi. Ci sono momenti, però, in cui la semplice “review” di questo o quel prodotto o servizio deve lasciare spazio alla voce dell’indignazione. Io sono indignata per quanto accaduto a Chiara Insidioso Monda, la cui vita è stata spezzata dall’uomo che diceva di amarla.

Era il 3 Febbraio 2014 quando, al culmine dell’ennesimo attacco di gelosia dell’uomo  con il quale conviveva, Chiara fu ridotta in fin di vita. Calci e pugni in testa, sferrati con ferocia, tanto da sfondarle il cranio, spaccarle una mascella e un’orbita oculare. Chiara Insidioso Monda, 19 anni all’epoca, resterà in coma per 11 mesi, e sarà per sempre condannata a una vita da semi vegetale. Nessuna possibilità di recupero.

Maurizio Falcioni, 37 anni, con un passato di droga alle spalle e che si arrangia con lavoretti nell’edilizia chiede perdono, parla di raptus, dice che non si è reso conto. Le perizie psichiatriche affermano che il soggetto è capace di intendere e di volere, le analisi refertate mostrano che quel giorno l’aggressore era positivo a cocaina e cannabinoidi.

Al primo processo Maurizio Falcioni viene condannato a 20 anni di reclusione. Pena meritata, per alcuni, per altri 20 anni sono pochi.

Il 4 Novembre 2015 viene celebrato il processo d’appello, preceduto da interviste e dichiarazioni del Falcioni sul suo pentimento, sul fatto che non si è reso conto di ciò che faceva, della sua richiesta di perdono, del suo affetto per Chiara. E chiede che venga preso in considerazione anche il suo punto di vista.

«Io non ero in me, quanto meno in quel momento. Ho ricordi sfocati, come lampi, di quel giorno. Vorrei dimostrare all’autorità giudiziaria proprio questo: non posso essere giudicato per un’azione compiuta in uno stato di quasi incoscienza».

(Tratto dall’intervista rilasciata il 7 Ottobre 2015 dal Falcioni A Il Tempo. La mia opinione in merito: non credo che questa intervista sia servita a impietosire la Corte, come non credo che il Falcioni possa aver ottenuto il perdono o, perlomeno, la comprensione della gran parte dei lettori – ndr).

Al processo d’appello Falcioni ha ottenuto 4 anni di sconto sulla pena. Il padre di Chiara, Maurizio Insidioso, ha avuto un malore ed è stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Roma. Clamore in aula, dove è scoppiata la protesta a suon di “vergogna, vergogna”.

Le parole di Maurizio Insidioso postate su Facebook:

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Cara Chiara,oggi sono stato affianco a colui che ti ha ridotto cosi per sempre…lo sai oggi sei stata oltraggiata da lui…dal suo avvocato e dai giudici che non hanno coraggio…Chiara …L’ITALIA è un paese dove non c’è dignità e oggi in quell’aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo quel verme di Falcioni…nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata…lui ha ricevuto un bellissimo sconto che lo aiuterà a tornare presto a fare la sua vita…Oggi mi piacerebbe avere la possibilità di sapere che potrei portarti via da questa Italia…bruciare la mia carta d’identità sarebbe un sogno..io non mi sento rappresentato più da nessuno in questo paese…si fanno ricorrenze…si fanno salotti e si parla di violenza sulle donne..ma al dunque chi fa’ del male a una donna ne esce sempre meglio di chi è vittima…Chiare’ oggi non ci vediamo so’ stato male e non mi sento bene…ma vedrai che domani mi rialzo e ci rivediamo…tu sei la mia guida e ti ringrazio perché senza di te non posso sta’…”.

L’avvocato di Maurizio Falcioni afferma che si è trattato di una “disgrazia”.

Il mio assistito ha agito senza immaginare le conseguenze. È stata una disgrazia. Il mio cliente è cambiato, ha capito”.

No, caro Dr. Giacomo Marini. Le disgrazie non sono queste. Disgrazia è quando ci capita qualcosa di imprevisto e di non controllabile: si rompono all’improvviso i freni della macchina e si va a sbattere addosso a un muro, questa è una disgrazia. Un infarto è una disgrazia, un cancro è una disgrazia. E grazie al cavolo che ha capito, il suo assistito. Ci mancherebbe altro. Ma allora perché il suo assistito e lei siete stati visti ridere e congratularvi con tanto di pacche sulle spalle dopo la sentenza di riduzione di pena? Se quest’uomo ha davvero capito… Ridere in faccia al padre di Chiara è stato opportuno?  Lo capisce, questo, il suo assistito? E lei, Dr. Marini, lo capisce?

Inevitabile la reazione della gente, quella normale, quella che si domanda dove è finita la Giustizia. 4 anni in meno a una persona che dice di essersi pentita e di aver capito. Se davvero fosse così non avrebbe chiesto sconti.

Se davvero avesse capito non avrebbe affermato di voler stringere la mano al padre di Chiara.

Se davvero avesse capito non avrebbe rilasciato dichiarazioni e interviste.

Se davvero avesse capito se ne sarebbe stato in silenzio. Il SILENZIO, la scelta migliore per colui che per poco, solo per poco, non ha ucciso la ragazza che diceva di amare. Non è morta, ma la sua vita è finita il giorno in cui è stata aggredita con violenza selvaggia, per più che futili motivi. SILENZIO E VERGOGNA. SILENZIO.

Aiutiamo Chiara

Sulla pagina Facebook “Io sto con Chiara basta violenza sulle donne” è stata aperta una sottoscrizione per la raccolta di denaro utile per continuare le terapie di supporto alla vita spezzata della dolce Chiara che, dallo Stato, riceve poco più di 300 Euro al mese. Rinunciamo a un caffè, a un pacchetto di sigarette, a una piccola cosa, e diamo una mano.

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Attenzione: l’unica pagina autorizzata, gestita dal papà di Chiara,  è questa, che già ci sono dei parassiti che tentano di approfittare della situazione. Non fidatevi di nessuno (nemmeno di me, paradossalmente) ma andate sulla pagina dedicata a Chiara e verificate la correttezza dei dati direttamente da lì.

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#iostoconchiara

Per donare è sufficiente recarsi presso un tabaccaio con i dati della PostePay e il codice fiscale del papà di Chiara.

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Infine: in Italia c’è la libertà di pensiero e opinione. Io ho espresso il mio personale parere, da libera cittadina, non usando termini offensivi nei confronti del condannato e del di lui avvocato, men che meno nei confronti della Corte d’Appello. Manifestare la propria indignazione è atto lecito e tutelato. Pertanto diffido chiunque a presentarmi richieste di chiarimenti o querele per diffamazione. Nel caso contrario, verrete controquerelati dalla sottoscritta.

Pubblicato da vivereebenessere

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4 Risposte a “Solidarietà per Chiara Insidioso Monda”

  1. Mia cugina, più giovane di me di qualche anno, ma non quanto la povera Chiara (che è praticamente una ragazzina), è anche lei in “cura” al S.Lucia dopo aver avuto ripetute emorragie cerebrali l’anno scorso. E’ ridotta all’incirca come lei…
    E qualcosa mi fa immaginare che le rispettive mamme, nei corridoi, abbiano qualche volta pianto insieme per le loro bambine…
    La mia famiglia è letteralmente disperata per ciò che è accaduto, derivato comunque solo da cattiva sorte, caso malevolo che dir si voglia…-la famiglia di Chiara suppongo che non solo sia disperata, ma anche motivatamente incazzata, io lo sarei, anzi lo sono.

    1. Quanto mi dispiace, Lisa… non sapevo della disgrazia accaduta a tua cugina.. ecco, sig. Avvocato Difensore del criminale che ha ridotto Chiara in stato vegetativo per sempre, queste sono le disgrazie…

  2. Ho ascoltato l’intervista che i conduttori della Zanzara hanno fatto all’avvocato del criminale. Lo hanno messo alle corde! Bravi! Per Chiara, cerchiamo di fare noi, qualcosa, il massimo delle nostre possibilità. E’ vergognoso come la Giustizia ha trattato lei e la sua famiglia

  3. Ho sentito della storia della povera Chiara dalle notizie di cronaca e ho esultato quando al responsabile della sua condizione è stata inflitta una pena di 20 anni. Io sono fra le migliaia di persone che hanno pensato fossero anche pochi, ma per certi versi giustizia era stata fatta. Ora, leggere di lui che si appella per sconti di pena nella speranza che il giudice comprenda che non era capace di intendere e volere mi manda in bestia! Davvero crede sia una motivazione sufficiente? Avesse avuto affetto per Chiara e sincero pentimento, avrebbe chiesto che venisse rinchiuso a vita e buttate via le chiavi. Incosciente o meno l’ha fatto e nulla potrà restituire ciò che lui ha tolto per sempre a Chiara. Non inveisco perché so che elementi del genere sono pure capaci di far querele, come non si meritassero vagonate di insulti ogni giorno.
    Provo vergogna e tristezza per lo sconto di pena che è stato concesso.. vergogna!

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